È in vigore dalla data del 5 maggio il c.d. Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023. Il decreto prevede misure urgenti per il mondo del lavoro ed è immediatamente operativo.
Forniamo di seguito una sintesi delle principali disposizioni introdotte, in attesa di circolari esplicative e ulteriori approfondimenti in merito.
- Riduzione del cuneo fiscale e fringe benefit
Il decreto innalza dal 2% al 6% l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti per retribuzioni imponibili mensili non superiori a 2.692 euro, per i periodi di paga che vanno da luglio a dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità).
L’esenzione aumenta fino al 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.
Si conferma l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico, incluse le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
- Contratti a termine
Le causali che legittimano il ricorso al lavoro a tempo determinato sono sostituite dalle seguenti:
– specifiche esigenze previste dai contratti collettivi stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle rappresentanze sindacali aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria (ccnl o contratti aziendali di secondo livello);
– per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle Parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva. Tale ipotesi è in ogni caso attuabile entro il termine del 30 aprile 2024;
– esigenze sostitutive di altri lavoratori.
- Incentivi per assunzioni e trasformazioni
Ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’assegno per l’inclusione è riconosciuto da gennaio 2024 un incentivo come segue:
– in caso di assunzione o trasformazione con contratto di lavoro a tempo indeterminato, pieno o parziale, o apprendistato, sgravio nella misura del 100% dei contributi previdenziali entro il limite massimo di 8.000 euro annui e per 24 mesi;
– in caso di assunzione a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale, sgravio nella misura del 50% dei contributi previdenziali entro il limite massimo di 4.000 euro annui e per 12 mesi.
Inoltre, ai datori di lavoro privati è riconosciuto, a domanda, un incentivo per un periodo di 12 mesi, nella misura del 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per le nuove assunzioni effettuate a decorrere dal 1° giugno al 31 dicembre 2023, di giovani che:
a) non abbiano ancora compiuto 30 anni di età;
b) non lavorino né siano inseriti in corsi di studi o di formazione (NEET);
c) siano registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”.
L’incentivo è corrisposto al datore di lavoro mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili. La domanda per la fruizione dell’incentivo è trasmessa attraverso apposita procedura telematica, all’INPS, che provvede, entro cinque giorni, a fornire una specifica comunicazione telematica in ordine alla sussistenza di una effettiva disponibilità di risorse per l’accesso all’incentivo.
Entro il termine perentorio dei successivi sette giorni, il richiedente ha l’onere di comunicare all’INPS, attraverso l’utilizzo della predetta procedura telematica, l’avvenuta stipula del contratto che dà titolo all’incentivo.
- Obblighi informativi
Sono previste semplificazioni al Decreto Trasparenza entrato in vigore lo scorso 13 agosto 2022.
In particolare i datori di lavoro potranno assolvere all’obbligo informativo con l’indicazione del riferimento normativo o della contrattazione, anche aziendale, che disciplini periodo di prova, ferie e congedi, importo iniziale della retribuzione, orario di lavoro e sua programmazione.
Inoltre, sempre per sgravare i datori, si stabilisce che l’Azienda sia tenuta a consegnare o a mettere a disposizione del personale, anche sui siti web, contratti collettivi e regolamenti aziendali applicabili al rapporto di lavoro.
Con riferimento ai controlli dei lavoratori “automatizzati”, il datore di lavoro sarà tenuto ad informare il lavoratore dell’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio integralmente automatizzati deputati a fornire indicazioni rilevanti ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, della gestione o della cessazione del rapporto di lavoro, dell’assegnazione di compiti o mansioni nonché indicazioni incidenti sulla sorveglianza, la valutazione, le prestazioni e l’adempimento delle obbligazioni contrattuali dei lavoratori.
Parrebbe quindi che l’informativa vada consegnata solo ai lavoratori la cui prestazione lavorativa sia totalmente automatizzata.
- Ulteriori novità
Il decreto prevede inoltre:
- l’introduzione, dal 1° gennaio 2024, dell’Assegno di Inclusione, quale misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, formazione, lavoro e politica attiva del lavoro, e di incentivi per i datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione. L’Assegno sostituirà il Reddito di Cittadinanza;
- l’introduzione, dal 1° settembre 2023, del Supporto per la formazione e il lavoro, quale misura di attivazione al lavoro;
- modifiche alla disciplina del Reddito di cittadinanza, in scadenza al 31 dicembre 2023;
- il rafforzamento delle regole in materia di sicurezza sul lavoro e tutela contro gli infortuni;
- l’estensione, dal 1° giugno 2023, della maggiorazione dell’Assegno Unico Universale (che ha sostituito gli assegni familiari e le detrazioni per familiari fino a 21 anni di età e per figli disabili) per genitori lavoratori anche al caso di unico genitore lavoratore, ove l’altro risulti deceduto;
- modifiche alla disciplina delle sanzioni amministrative in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali;
- incentivi all’occupazione giovanile e incentivi per il lavoro delle persone con disabilità;
- CIG in deroga per eccezionali cause di crisi aziendale e riorganizzazione;
- modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali nel settore turistico termale.